venerdì 22 aprile 2022

Qualità Vo Cercando - Alla Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto : i prodotti del Salumificio Da Pian e i vini dell'azienda agricola Maion di Prepotto

  Il secondo appuntamento di Qualità Vo Cercando alla Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico Jonica), ha avuto come tema il Percorso de La Via dei Norcini.


Protagonisti i prodotti del Salumificio Da Pian di Silea, che Riccardo e la sua famiglia hanno presentato nel corso di un incontro, né pranzo veloce né pranzo, ma autentico filò di storie inedite.




“Oggi- commentano Maura e Luciano-, siamo alla quarta generazione, siamo sempre al centro della marca trevigiana, terra ricca di tradizioni, legate al mondo naturale di vivere in campagna. Il valore centrale dell’azienda rimane per noi il rispetto delle tradizione, anche se con l’uso di metodi moderni. Le nostre tecniche di produzione sono in continuo aggiornamento e la qualità è tracciabile in ogni fase della produzione. Questa è garantita dalla scelta di allevamenti selezionati nel nostro territorio e lavorati secondo le ricette tipiche. Controlliamo tutta la filiera produttiva, dalla lavorazione iniziale della carne. “


Il manzo cotto del Salumificio Da Pian è stato accompagnato da un ottimo merlot dell'azienda agricola Maion di Prepotto.

“Abbiamo iniziato la nostra storia di viticoltori nell'ormai lontano 1876, quando i Durì residenti a Prepotto iniziarono a piantare le loro prime piante di vite, andando avanti di padre in figlio con il passare degli anni. Lorella Maion è subentrata nel 1989 ed incrementa gradualmente la superficie vitata sino agli attuali 5 ettari. I nostri vigneti sono adagiati sulle soleggiate colline che circondano Prepotto, nei Colli Orientali del Friuli, terre marnose ed arenarie, ideali per la produzione di eccellenti vini.Ad oggi, molte delle lavorazioni vengono eseguite usando metodi tradizionali per garantire la bontà di cui noi andiamo fieri:

Nel pieno rispetto della natura, le uve sono vendemmiate a mano e giungono in cantina ove l'utilizzo di tini in legno per le fermentazioni dei rossi e le botti di rovere per il loro affinamento contribuiscono a dare ai vini ottenuti una tipica impronta di friulanità. L'azienda aderisce all'Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, vino autoctono, prodotto di nicchia locale.”




sabato 9 aprile 2022

Eurosostenibilità - La Sostenibilità sociale: evoluzione della normativa internazionale , a cura di Konsum srl





 



Da un punto di vista giuridico, la sostenibilità sociale significa intraprendere azioni utili per affermare i diritti economici, sociali, politici, culturali delle persone. Per questo, la sostenibilità sociale trova la sua prima tutela nelle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.

Considerando solo la storia moderna, tali diritti sono stati messi in luce in una prima formulazione dalla celebre Magna Charta Libertatum inglese (1215). Cinque secoli dopo, in modo esplicito, la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti (1776) proclamava il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Nel 1789, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dei Cittadini, promulgata in piena Rivoluzione francese, affermò che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

Durante il secolo scorso, a livello internazionale, i principi di sostenibilità sociale sono stati sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E a livello continentale dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950), che ha istituito la Corte europea dei diritti dell’uomo, volta a tutelare le persone dalle violazioni dei diritti umani.

In una dimensione nazionale, i principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare nei suoi primi 4 articoli, mettono in luce le esigenze di sostenibilità sociale. Anche in ottica di politiche attive, pensando ad esempio al secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Oggi i richiami alla sostenibilità sociale sono espliciti e dettagliati in diversi punti dei 17 Sustainable Development Goals fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La sostenibilità sociale : gli impatti positivi – Le certificazioni Konsum

La sostenibilità sociale, quale garanzia e rispetto degli stakeholder interni ed esterni (lavoratori, fornitori, clienti, investitori etc.) ha impatti positivi sulla fiducia che questi nutrono verso l’azienda. Nel caso dei dipendenti, un maggiore attaccamento all’organizzazione aziendale per la quale lavorano e una riduzione del turn-over portano meno perdite di know-how e di talenti, meno dispendio di risorse e tempo nella selezione e nella formazione. Analogo discorso di loyalty può riguardare clienti e investitori.

Adottare pratiche di sostenibilità si ripercuote anche sulla catena dei fornitori. Lavorare con dei principi e delle regole di sostenibilità e con chi queste regole le rispetta, fornisce più garanzie e minimizza i rischi. In questo senso scegliere solo quei fornitori che si sono sottoposti a un processo di certificazione significa abbassare i pericoli di inadempienze e avere più garanzie di serietà e rispetto dei contratti. Con evidenti vantaggi sulla business continuity che più difficilmente subirà interruzioni legate a un mancato rispetto delle norme.

Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita.

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.

Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, m


Konsum s.r.l. svolge in modo costante la sua attività nell’ambito del miglioramento continuo, garantito e attestato da due importanti certificazioni:

CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE / CERTIFICATE OF CONSTANCY OF PERFORMANCE N./No. 0474-CPR-0704
ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (ai sensi del D.P.R. 207/2010)


 


domenica 3 aprile 2022

Il Buon Paese - Qualità Vo' Cercando: gli anteprima d'informazione alla Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto

 

 




Per il quinto anno consecutivo la rete di informazione Borghi d'Europa propone nel mese di maggio un viaggio nelle Terre della Sinistra Piave, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Qualità Vo' Cercando, Gente & Borghi lungo le rive della Piave è il titolo del viaggio, che comprende visite a luoghi del desiderio,con interviste,incontri di informazione, degustazioni, seguite dalla redazione multimediale di Borghi d'Europa .

A Vittorio Veneto, presso la Caffetteria Goppion, in via Leonardo da Vinci, si tengono quattro anteprima di informazione, “ Nè Pranzi veloci Nè Pranzi', per presentare i temi di Qualità Vo Cercando 2022.

Il primo propone la Malvasia della Croazia, il vino col fondo di Angelo Rebuli, le fantasie fuorischema nel settore snack di Riccardo e del suo team, i Caffè di un altro pianeta.

“ Un modo diverso – commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi d'Europa- , per raccontare il territorio e le sue storie.”




La Bottega dei Ricordi


Vittorio Veneto, Borgo del Gusto

Vitorio Veneto o, più semplicemente, Vittorio in veneto, è un comune italiano della provincia di Treviso in Veneto. Vi si combatté l'omonima battaglia durante la prima guerra mondiale; la vittoria dell'esercito italiano su quello austro-ungarico ebbe come conseguenza la resa austriaca e la fine della guerra.

La città è composta da quelli che un tempo furono due comuni distinti: Ceneda e Serravalle. È inoltre sede della diocesi di Vittorio Veneto.



Il territorio, il più vasto della provincia, è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari e montuosi, trovandosi a ridosso delle prealpi che lo separano dalla Valbelluna e dall'Alpago.

Oltre al centro di Vittorio Veneto, diviso tra Ceneda e Serravalle, sono presenti altri quartieri e sobborghi quali San Giacomo di Veglia, Costa e Salsa. Si contano inoltre numerose frazioni e località sparse sulle pendici dei monti o nella Val Lapisina, ossia la vallata che, inserendosi tra le prealpi, mette in comunicazione la Marca Trevigiana con la provincia di Belluno attraverso la Sella di Fadalto (è attraversata dalla SS51 e dalla A27). Lungo questa valle si trovano il Lago Morto, uno dei più estesi della provincia, e i più modesti lago del Restello e lago di Negrisiola, entrambi di origine artificiale. L'altitudine minima di Vittorio Veneto è di 89 m s.l.m., mentre la massima è di 1.763 m s.l.m. (in corrispondenza alla cima del Col Visentin). Il municipio si trova a 138 m s.l.m.

Viste le caratteristiche fisiche, la zona di Vittorio Veneto è ricca di corsi d'acqua a carattere torrentizio, molti dei quali nascono proprio all'interno del territorio comunale. Il principale corso d'acqua è indubbiamente il Meschio, che nasce in località Savassa ed è affluente del Livenza, che attraversa il capoluogo. Sono da ricordare inoltre il Cervada, affluente del Monticano, ed il Sora, affluente del Meschio stesso.


STORIA


Vittorio Veneto nacque il 27 settembre 1866 con l'unione dei preesistenti comuni di Ceneda e Serravalle. Assunse il nome di "Vittorio" il 22 novembre 1866 in omaggio a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. L'appellativo "Veneto" era usato abitualmente soprattutto dopo la battaglia e venne ufficializzato, assieme al conferimento del titolo di città, con RD 22 luglio 1923 n. 1765.

A partire dalla fine dell'Ottocento, vennero creati dei nuovi quartieri attorno alla strada che collegava le due cittadine, l'attuale Viale della Vittoria, di modo che l'unione fosse anche fisica, e lo stesso municipio fu collocato a metà strada. Tuttavia la città continua ancora oggi a dimostrare una certa bipolarità, e in effetti Ceneda e Serravalle, nonostante la vicinanza, hanno identità storiche ben distinte.

Vittorio Veneto è la città italiana che fu protagonista sul fronte italo-austriaco della omonima battaglia che pose fine alle ostilità tra i due paesi sul finire della prima guerra mondiale.


Ceneda

Di probabili origini celtiche, in epoca romana ospitò forse un vicus fortificato legato al municipium di Oderzo. Crebbe d'importanza durante l'alto medioevo, divenendo sede di un ducato longobardo e di una diocesi. I vescovi locali ebbero inoltre il titolo di conti che mantennero anche dopo l'assoggettamento alla Serenissima. In età moderna il suo sviluppo fu ostacolato dall'accrescersi di Serravalle, mantenendo le caratteristiche di piccolo borgo ad economia agricola raccolto attorno alla piazza della cattedrale.


Serravalle

Sorta attorno a un fortilizio di probabili origini romane, fu un centro di secondaria importanza finché, sul finire dell'XI secolo, divenne feudo dei Caminesi. Cominciò per Serravalle un periodo di costante sviluppo economico e urbanistico che fu continuato anche quando passò a Venezia, divenendo sede di una podesteria,