lunedì 12 ottobre 2015

OLIO, ENERGIA PER LA VITA. Gli oliomonovarietali marchigiani e…. non solo

Si è parlato di oli monovarietali al “Giovedì del Gusto” dedicato all’olivicoltura ed organizzato nell’ambito del ciclo di incontri realizzato da Regione Marche per il Fuori Expo.
Le Marche vantano, infatti, ben 12 varietà di olio, suddivise per zone di produzione; nel territorio di Pesaro e Urbino troviamo le varietà Raggiola, Nostrale di Rigali, Capolga.
Raggia Mignola e Rosciola Colli Esini rappresentano la zona Anconetana, mentre nel maceratese vengono coltivate le specie Piantone di Mogliano, Mignola, Coroncina, Orbetana, Oliva Grossa. Senza dubbio la più conosciuta in gastronomia è l’ascolana tenera con la quale vengono realizzate le buone “olive fritte all’ascolana”, ma il territorio vanta anche le qualità Sargano di San Benedetto, Carboncella, Ascolana dura, Nebbia del Menocchia, Cornetta. Nel territorio Fermano spiccano infine le qualità Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano, Cornetta, Sargano di Fermo.
La cultura e la tradizione dell’olio fanno sì che siano proprio le Marche a gestire la BANCA DATI OLI MONOVARIETALI.
Sono 2.415 campioni di oli monovarietali presenti nella banca dati gestita da IBIMET CNR ed ASSAM: una enorme ricchezza, un patrimonio di biodiversità che vanta 158 varietà provenienti da 18 regioni italiane, una banca dati in continua evoluzione, con i profili sensoriali, composizione in acidi grassi e contenuto in fenolitotali di oli che presentano un livello qualitativo superiore rispetto a quello richiesto dalla normativa per la categoria extravergine, che quindi hanno superato le rigide selezioni del Panel regionale ASSAM –Marche.
La Banca dati fa riferimento alle ultime 10 stagioni olivicole ed è consultabile sul sito http://www.olimonovarietali.it

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