Si è parlato di oli monovarietali al “Giovedì del Gusto” dedicato
all’olivicoltura ed organizzato nell’ambito del ciclo di incontri
realizzato da Regione Marche per il Fuori Expo.
Le Marche vantano, infatti, ben 12 varietà di olio, suddivise per zone
di produzione; nel territorio di Pesaro e Urbino troviamo le varietà
Raggiola, Nostrale di Rigali, Capolga.
Raggia Mignola e Rosciola Colli Esini rappresentano la zona Anconetana,
mentre nel maceratese vengono coltivate le specie Piantone di Mogliano,
Mignola, Coroncina, Orbetana, Oliva Grossa. Senza dubbio la più
conosciuta in gastronomia è l’ascolana tenera con la quale vengono
realizzate le buone “olive fritte all’ascolana”, ma il territorio vanta
anche le qualità Sargano di San Benedetto, Carboncella, Ascolana dura,
Nebbia del Menocchia, Cornetta. Nel territorio Fermano spiccano infine
le qualità Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano, Cornetta, Sargano
di Fermo.
La cultura e la tradizione dell’olio fanno sì che siano proprio le Marche a gestire la BANCA DATI OLI MONOVARIETALI.
Sono 2.415 campioni di oli monovarietali presenti nella banca dati
gestita da IBIMET CNR ed ASSAM: una enorme ricchezza, un patrimonio di
biodiversità che vanta 158 varietà provenienti da 18 regioni italiane,
una banca dati in continua evoluzione, con i profili sensoriali,
composizione in acidi grassi e contenuto in fenolitotali di oli che
presentano un livello qualitativo superiore rispetto a quello richiesto
dalla normativa per la categoria extravergine, che quindi hanno superato
le rigide selezioni del Panel regionale ASSAM –Marche.
La Banca dati fa riferimento alle ultime 10 stagioni olivicole ed è consultabile sul sito http://www.olimonovarietali.it
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