Bel personaggio, Paolo Caccese.
Un vignaiolo sfuggito (per fortuna!), alla professione forense, sostenuto da passioni e convinzioni
profonde, con un approccio alla vita decisamente 'umile' ( c'è sempre qualcosa da imparare!) .
“Primi
anni 50: l’ingegnere Francesco Caccese, mio papà, commissario
prefettizio a Villa Russiz “scopre” la viticoltura e nel 1954 acquista 2
ettari e mezzo di vigneti nelle colline di Pradis, Cormòns.
Primi
anni 70: il sottoscritto, poco convinto studente in Giurisprudenza fa
la stessa scoperta e si dedica sempre più all’azienda e sempre meno allo
studio legale che in una magnifica mattina di maggio viene abbandonato
senza alcun rimpianto.
Primi
anni 90: mia moglie Veronica, per intuito e lungimiranza femminile, mi
“costringe” a comprare altri 3 ettari e mezzo con il risultato di
produrre oltre ai nostri classici vini, anche il Verduzzo con il quale
produciamo un passito: La Veronica, appunto!”
Nel corso dell'intervista, Paolo è un fiume in piena : ti coinvolge, racconta la sua vita, i suoi sforzi
i suoi vini....
Già
i suoi vini : li abbiamo degustati in una delle nostre tane del gusto
preferire, l'antica trattoria Ferreghini a Dolegna del Collio. Subito ci
siamo detti : “ questo è un produttore d'eccellenza!”.
Friulano,
Malvasia,Pinot Bianco,Sauvignon, Riesling,Traminer Aromatico e Ribolla
Matta (Brut),fra i bianchi ; Merlot , Merlot Riserva e Cabernet Franc
fra i rossi.
“Nelle dolci colline di Pradis che dominano su Cormons ha sede la nostra cantina…
I
sentieri della storia del Collio, come quelli di tutta la terra
dell’Isonzo, si perdono nella lunga alba del mondo ed ancor prima nel
mistero della Creazione. Nacque prediletta questa terra: scendeva
scoscesa dalle rocche bianche delle Alpi Giulie popolandosi di colline e
di boschi fino a farsi pianura e incontro con il mare. Interrogando i
segni dei millenni si dedusse che il clima mite e caldo facevano
crescere dalle marne sfaldate e ricolme di umori vitali il fico e la
vite e l’ulivo.
Oggi
quest’impasto di marne e arenarie frammentate, che il tempo ha
arricchito di sali rimescolando e insalivandolo con i passaggi delle
stagioni, è ancora quello antico, il grembo migliore che ci sia per le
uve da vino.”
Naturalmente Borghi d'Europa ha inserito Paolo Caccese nel Percorso Internazionale Eurovinum,il Paesaggio della Vite e del Vino.
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