sabato 24 gennaio 2015

Creta nella rete dei borghi europei del gusto

Creta conta 623 000 abitanti circa, con capoluogo Iraklio.
E’ la più grande isola della Grecia e la quinta per grandezza tra quelle del Mediterraneo, dopo Sicilia,Sardegna, Cipro e Corsica;
Tra il III e il II millennio a.C. l'isola fu il centro della civiltà minoica, tra le prime civiltà avanzate d'Europa, che aveva in Cnosso, Cidonia e Festo i suoi centri principali. Nel corso dei secoli fu conquistata e abitata da micenei, greci, romani, bizantini, musulmani andalusi, veneziani, turchi ottomani fino alla definitiva unificazione con lo stato greco nel 1913.
Creta è tra le principali mete turistiche della Grecia per via dei numerosi siti archeologici e naturalistici e per il particolare patrimonio culturale di cui dispone, espresso attraverso specificità linguistiche, letterarie, musicali e gastronomiche.
Il suo nome proviene dalla presenza di una grandissima quantità di creta (o argilla) materiale con cui gli abitanti costruivano utensili e vasi. Ha una forma stretta e lunga e separa il mar Egeo dal mar Libico.
La prima civiltà risale all'età del bronzo 3000 a.C., e venne definita "minoica", termine derivato da Minosse.
La vantaggiosa posizione geografica dell'isola favorì il sorgere di un fiorente impero marittimo che dal Mar Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l'Egitto, la Siria, le regioni a nord del mar Nero e l'Occidente.
Il centro economico e politico di Creta erano i palazzi. Possiamo benissimo capire che la popolazione non era disposta alla guerra, poiché le città non erano protette da mura. Gli affreschi ritrovati nei palazzi (come nel caso di Cnosso) ci mostrano scene di cerimonie religiose, processioni, gare tra atleti (la più famosa era quella del salto del toro) dove anche le donne potevano parteciparvi come anche in veste di sacerdotesse e nelle processioni; ed elementi naturalistici. Si pensava che inizialmente si fosse sviluppato un culto della vegetazione. Molti sono infatti i santuari naturali come le grotte, fonti e monti; poiché in origine le cerimonie religiose si svolgevano all'aperto, a contatto con la natura. Solo in seguito alcuni locali vennero dedicati al culto anche all'interno dei palazzi. Sulle loro divinità si sa poco: l'unica figura ritrovata è femminile e sotto forma di tante piccole statuette. In lei gli studiosi riconoscono la grande dea madre che incarna la fertilità; accompagnata spesso da serpenti, leoni e uccelli.
La decadenza dei Cretesi
A Thera, oggi Santorini, attorno al 1600 a.C. esplose un vulcano. Seguì una catena di terremoti di cui risentì anche Creta, da quel momento in poi iniziò la sua decadenza, di cui non sono trovate le ragioni. Nel 1400 a.C. circa, Creta non seppe resistere all'invasione dei Micenei, un popolo bellicoso della città di Micene, posta nel Peloponneso: il grande palazzo di Cnosso venne nuovamente distrutto e non fu più ricostruito.
Il declino progredì e si accelerò nell'XI secolo a.C. quando i Dori occuparono interamente l'isola di Creta. Da allora Creta non si distinse più dalle altre città della Grecia; quando altrove fiorivano le polis, a Creta vigevano ordinamenti arcaici (leggi di Gortina) e Creta fu importante solo come emporio di mercenari. La costituzione di Gortina, a carattere aristocratico come quella spartana di cui quella cretese fu forse il modello, prevedeva un governo collegiale di dieci cosmi, magistrati appartenenti alla nobiltà corrispondenti ai cinque efori spartani i quali governavano la città con l'assistenza della gherusia, un consiglio di anziani scelti fra gli ex cosmi. Col dissolvimento dell'impero macedone di Alessandro Magno (IV secolo a.C.) i Cretesi riuscirono a conservare una certa indipendenza e l'economia si volse alla pratica della pirateria.
Periodo romano e bizantino
L'esercizio della pirateria portò Creta in urto coi Romani. Quinto Cecilio Metello la conquistò nel corso di una campagna contro i pirati dal 69 a.C. al 67 a.C. Nel 34 a.C., a seguito della Donazione di Alessandria, l'isola venne ceduta da Marco Antonio a Cleopatra d'Egitto; fu in seguito conquistata da Ottaviano, dopo la battaglia di Azio contro la flotta egizia. Con la riforma augustea del 27 a.C. venne incorporata nella provincia di Creta e Cirene e con la riforma dioclezianea fu nuovamente separata e fece parte della prefettura al pretorio di Illirico, Italia e Africa. Con la spartizione definitiva dell'impero alla fine IV secolo d.C. Creta entrò a far parte dell'Impero bizantino.
Dominazione araba
Subì la dominazione araba dall'826 al 961, anno in cui fu riconquistata dal generale bizantino Niceforo Foca, destinato in seguito a salire sul trono imperiale.


Periodo veneziano: Candia
In seguito agli eventi della Quarta crociata fu occupata dai Veneziani che la tennero dal 1204 al 1669 e presero a chiamare l'isola come la sua capitale, Candia.
Eretta a ducato su modello della madrepatria nel 1212, venne divisa in feudi raccolti in sei regioni. Il governo autonomo dell'isola venne inoltre organizzato su modello di quello veneziano, attraverso un sistema di assemblee.
Oggetto di numerose e sanguinose rivolte, sia da parte della locale popolazione greca sia dei nobili veneziani ivi residenti, l'ultima ribellione, quella del 1363-1366, portò ad una feroce repressione da parte di Venezia, la quale privò Creta della sua autonomia e dei suoi privilegi e la pose sotto il diretto governo della Repubblica, inviandovi stabilmente dei governatori, i provveditori.
Fiorente centro di commerci, divenne il principale possedimento coloniale della Serenissima e suo ultimo baluardo nella secolare lotta contro i turchi.
Periodo ottomano: Girit
Gli Ottomani sbarcarono sull'isola nel 1645 conquistando La Canea e cinsero d'assedio Candia (l'odierna Iraklio, capitale dell'isola) che capitolò il 27 settembre 1669, dopo la strenua difesa di Francesco Morosini, durata ben 23 anni, durante i quali la città si ridusse ad un cumulo di macerie (tra i veneziani i morti furono circa 30 000, tra i turchi 80 000) coinvolgendo nobiltà e volontari da tutta l'Europa. Nel 1715 capitolava anche la fortezza di Spinalonga, ultimo baluardo della presenza della Serenissima sull'isola.
Dal 1832 al 1840 Creta fu sotto la dominazione egiziana. Nel 1867 una insurrezione fu domata solo parzialmente dall'intervento severo e crudele di Omar Pascià. In questo ambito è rimasto famoso l'episodio della battaglia dell'Arkadi, un monastero a sud di Retimno nel quale si erano asserragliati numerosi capi della rivolta. Il 9 novembre 1866 esso fu espugnato, a caro prezzo, dalle truppe turche e tutti i capi della insurrezione restarono uccisi. Nel 1897, a sostegno di una nuova insurrezione, prontamente soffocata dal sultano, scoppiò la guerra greco-turca, a cui seguì l'intervento internazionale in seguito al quale Creta ottenne uno statuto autonomo, nell'ambito dell'impero ottomano; fu nominato alto commissario il principe Giorgio di Grecia. Nel1913, dopo la fine delle guerre balcaniche, Creta fu assegnata alla Grecia con il trattato di Londra, stipulato col concordato del conte di Quiesa, Reginaldo IV.


La seconda guerra mondiale
Il 20 maggio del 1941 le truppe tedesche occupavano Creta con un fulmineo sbarco aereo navale "Operazione Mercurio" costringendo le truppe britanniche ad una precipitosa ritirata. Questo capitolo della seconda guerra mondiale è passato alla storia come battaglia di Creta. L'intervento costituiva il completamento dell'occupazione della penisola balcanica e della Grecia realizzato dalle truppe tedesche che avevano invaso la Grecia per via della presenza di truppe inglesi. L'operazione fu affidata soprattutto ai soldati delle truppe paracadutiste guidate dal generale Kurt Student. Nonostante le alte perdite subite, essi riuscirono ad avere ragione delle truppe del Commonwealth - inglesi, australiani e neozelandesi - anche se queste avevano nel frattempo ricevuto rinforzi dall'Egitto, mentre a est sbarcava un corpo di spedizione italiano proveniente dal Dodecaneso. Il 1º giugno 1941 l'isola era completamente in mano all'Asse. Rimase presidiata da Tedeschi e Italiani fino all'8 settembre 1943. In seguito all'armistizio dell'Italia e alla cattura della guarnigione da parte germanica, l'isola rimase presidiata dai Tedeschi sino al maggio del 1945.




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