Creta conta
623 000 abitanti circa, con capoluogo Iraklio.
E’
la più grande isola
della Grecia e
la quinta per grandezza tra quelle del Mediterraneo,
dopo Sicilia,Sardegna, Cipro e Corsica;
Tra
il III e
il II
millennio a.C. l'isola
fu il centro della civiltà
minoica,
tra le prime civiltà avanzate d'Europa, che aveva
in Cnosso, Cidonia e Festo i
suoi centri principali. Nel corso dei secoli fu conquistata e abitata
da micenei, greci, romani, bizantini, musulmani
andalusi, veneziani, turchi
ottomani fino
alla definitiva unificazione con lo stato
greco nel 1913.
Creta
è tra le principali mete turistiche della Grecia per via dei
numerosi siti archeologici e naturalistici e per il particolare
patrimonio culturale di cui dispone, espresso attraverso specificità
linguistiche, letterarie, musicali e gastronomiche.
Il
suo nome proviene dalla presenza di una grandissima quantità di
creta (o argilla)
materiale con cui gli abitanti costruivano utensili e vasi. Ha una
forma stretta e lunga e separa il mar Egeo dal mar
Libico.
La prima civiltà risale
all'età del
bronzo 3000 a.C., e venne definita "minoica",
termine derivato da Minosse.
La vantaggiosa posizione
geografica dell'isola favorì
il sorgere di un fiorente impero marittimo che dal Mar
Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva
l'Egitto, la Siria,
le regioni a nord del mar
Nero e l'Occidente.
Il centro economico e politico
di Creta erano i palazzi. Possiamo benissimo capire che la
popolazione non era disposta alla guerra, poiché le città non erano
protette da mura. Gli affreschi ritrovati nei palazzi (come nel caso
di Cnosso) ci mostrano scene di cerimonie religiose, processioni,
gare tra atleti (la più famosa era quella del salto del toro) dove
anche le donne potevano parteciparvi come anche in veste di
sacerdotesse e nelle processioni; ed elementi naturalistici. Si
pensava che inizialmente si fosse sviluppato un culto della
vegetazione. Molti sono infatti i santuari naturali come le grotte,
fonti e monti; poiché in origine le cerimonie religiose si
svolgevano all'aperto, a contatto con la natura. Solo in seguito
alcuni locali vennero dedicati al culto anche all'interno dei
palazzi. Sulle loro divinità si sa poco: l'unica figura ritrovata è
femminile e sotto forma di tante piccole statuette. In lei gli
studiosi riconoscono la grande dea madre che incarna la fertilità;
accompagnata spesso da serpenti, leoni e uccelli.
La decadenza dei Cretesi
A Thera, oggi Santorini,
attorno al 1600 a.C. esplose un vulcano. Seguì una catena di
terremoti di cui risentì anche Creta, da quel momento in poi iniziò
la sua decadenza, di cui non sono trovate le ragioni. Nel 1400 a.C.
circa, Creta non seppe resistere all'invasione dei Micenei, un popolo
bellicoso della città di Micene, posta nel Peloponneso: il grande
palazzo di Cnosso venne nuovamente distrutto e non fu più
ricostruito.
Il declino progredì e si
accelerò nell'XI
secolo a.C. quando i Dori occuparono
interamente l'isola di Creta. Da allora Creta non si distinse più
dalle altre città della Grecia; quando altrove fiorivano le polis,
a Creta vigevano ordinamenti arcaici (leggi
di Gortina) e Creta fu importante solo come emporio di mercenari.
La costituzione di Gortina, a carattere aristocratico come
quella spartana di
cui quella cretese fu forse il modello, prevedeva un governo
collegiale di dieci cosmi,
magistrati appartenenti alla nobiltà corrispondenti ai cinque efori
spartani i quali governavano la città con l'assistenza
della gherusia,
un consiglio di anziani scelti fra gli ex cosmi. Col dissolvimento
dell'impero macedone di Alessandro
Magno (IV
secolo a.C.) i Cretesi riuscirono a conservare una certa
indipendenza e l'economia si volse alla pratica della pirateria.
Periodo romano e bizantino
L'esercizio della pirateria
portò Creta in urto coi Romani. Quinto
Cecilio Metello la conquistò nel corso di una campagna
contro i pirati dal 69
a.C. al 67
a.C. Nel 34 a.C., a seguito della Donazione
di Alessandria,
l'isola venne ceduta da Marco
Antonio a Cleopatra
d'Egitto; fu in seguito conquistata da Ottaviano,
dopo la battaglia
di Azio contro la flotta
egizia. Con la riforma augustea del 27
a.C. venne incorporata nella provincia di Creta
e Cirene e con la riforma dioclezianea fu
nuovamente separata e fece parte della prefettura
al pretorio di Illirico, Italia e Africa. Con la spartizione
definitiva dell'impero alla fine IV
secolo d.C. Creta entrò a far parte dell'Impero
bizantino.
Dominazione araba
Subì la
dominazione araba dall'826 al 961,
anno in cui fu riconquistata dal generale bizantino Niceforo
Foca, destinato in seguito a salire sul trono imperiale.
Periodo veneziano: Candia
In seguito agli eventi
della Quarta
crociata fu occupata dai Veneziani che
la tennero dal 1204 al 1669 e
presero a chiamare l'isola come la sua capitale, Candia.
Eretta a ducato su modello della madrepatria nel 1212, venne divisa in feudi raccolti in sei regioni. Il governo autonomo dell'isola venne inoltre organizzato su modello di quello veneziano, attraverso un sistema di assemblee.
Eretta a ducato su modello della madrepatria nel 1212, venne divisa in feudi raccolti in sei regioni. Il governo autonomo dell'isola venne inoltre organizzato su modello di quello veneziano, attraverso un sistema di assemblee.
Oggetto di numerose e
sanguinose rivolte, sia da parte della locale popolazione greca sia
dei nobili veneziani ivi residenti, l'ultima ribellione, quella
del 1363-1366, portò ad una feroce repressione da parte di
Venezia, la quale privò Creta della sua autonomia e dei suoi
privilegi e la pose sotto il diretto governo della Repubblica,
inviandovi stabilmente dei governatori, i provveditori.
Fiorente centro di commerci,
divenne il principale possedimento coloniale della Serenissima e suo
ultimo baluardo nella secolare lotta contro i turchi.
Periodo ottomano: Girit
Gli Ottomani sbarcarono
sull'isola nel 1645 conquistando La
Canea e cinsero d'assedio Candia (l'odierna
Iraklio, capitale dell'isola) che capitolò il 27 settembre 1669,
dopo la strenua difesa di Francesco
Morosini, durata ben 23 anni, durante i quali la città si
ridusse ad un cumulo di macerie (tra i veneziani i morti furono circa
30 000, tra i turchi 80 000) coinvolgendo nobiltà e
volontari da tutta l'Europa. Nel 1715 capitolava
anche la fortezza di Spinalonga,
ultimo baluardo della presenza della Serenissima sull'isola.
Dal 1832 al 1840 Creta
fu sotto la dominazione egiziana.
Nel 1867 una insurrezione fu
domata solo parzialmente dall'intervento severo e crudele di Omar
Pascià. In questo ambito è rimasto famoso l'episodio della
battaglia dell'Arkadi, un monastero a sud di Retimno nel quale si
erano asserragliati numerosi capi della rivolta. Il 9 novembre 1866
esso fu espugnato, a caro prezzo, dalle truppe turche e tutti i capi
della insurrezione restarono uccisi. Nel 1897,
a sostegno di una nuova insurrezione, prontamente soffocata
dal sultano,
scoppiò la guerra
greco-turca, a cui seguì l'intervento internazionale in seguito
al quale Creta ottenne uno statuto
autonomo, nell'ambito dell'impero
ottomano; fu nominato alto commissario il principe Giorgio
di Grecia. Nel1913,
dopo la fine delle guerre
balcaniche, Creta fu assegnata alla Grecia con il trattato
di Londra, stipulato col concordato del conte di Quiesa,
Reginaldo IV.
La seconda guerra mondiale
Il 20 maggio del 1941 le
truppe tedesche occupavano Creta con un fulmineo sbarco aereo navale
"Operazione Mercurio" costringendo le truppe britanniche ad
una precipitosa ritirata. Questo capitolo della seconda
guerra mondiale è passato alla storia come battaglia
di Creta. L'intervento costituiva il completamento
dell'occupazione della penisola balcanica e della Grecia realizzato
dalle truppe tedesche che avevano invaso la Grecia per via della
presenza di truppe inglesi. L'operazione fu affidata soprattutto ai
soldati delle truppe paracadutiste guidate dal generale Kurt Student.
Nonostante le alte perdite subite, essi riuscirono ad avere ragione
delle truppe del Commonwealth - inglesi, australiani e neozelandesi -
anche se queste avevano nel frattempo ricevuto rinforzi dall'Egitto,
mentre a est sbarcava un corpo di spedizione italiano proveniente
dal Dodecaneso.
Il 1º giugno 1941 l'isola era completamente in mano all'Asse.
Rimase presidiata da Tedeschi e Italiani fino all'8 settembre 1943.
In seguito all'armistizio dell'Italia e alla cattura della
guarnigione da parte germanica, l'isola rimase presidiata dai
Tedeschi sino al maggio del 1945.
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