IL CAFFE’
Ecco
il caffè, signore, caffè in Arabia nato,
E dalle carovane in Ispaan portato.
L'arabo certamente sempre è il caffè migliore.
E dalle carovane in Ispaan portato.
L'arabo certamente sempre è il caffè migliore.
C.
Goldoni: La Sposa Persiana)
La
drupa del caffè, simile per colore e dimensioni ad una ciliegia,
nasce da un albero sempreverde. Contrariamente a quello che afferma
Goldoni, sembra che la pianta del caffè derivi dall’Etiopia, dove
nasce spontaneo tra i 1000 e i 1300 m.s.l.m. e che di qui fosse
trasportato in Arabia e successivamente nelle Indie nel Medio Oriente
e finalmente in Occidente, a Venezia.
Già
a partire dal 1454 nell'odierno Yemen era consuetudine sorseggiare il
caffè ed il governo ne approvò il consumo lodando le sue qualità;
da qui partì una vera e propria diffusione che toccò le coste del
Mar Rosso, La Mecca e Medina, fino a d arrivare al Cairo incontrando
un ampio favore dei popoli arabi, grazie anche dal divieto del Corano
di bere il vino, che fu immediatamente sostituito proprio con il
caffè, che era anche chiamato "Vino dell'Islam".
La religione islamica si diffondeva rapidamente ed altrettanto rapidamente portava nei Paesi raggiunti e conquistati il fascino di questa nuova bevanda scura, il caffè appunto, che giunse a Costantinopoli nel 1517 circa, dopo la conquista dell'Egitto ad opera di Selim I°. Da allora si prese l'abitudine di berlo in tutto l'impero turco, mentre tale uso era già ben radicato a Damasco (dove c’erano due locali molto noti: il “Caffè delle Rose” ed il “Caffè della via della Salvezza”) e ad Aleppo,
Anche a Costantinopoli nacque un gran numero di Caffè, alcuni estremamente sfarzosi, che servivano sia come luogo d'incontro e di svago sia come luogo di dibattito politico.
La religione islamica si diffondeva rapidamente ed altrettanto rapidamente portava nei Paesi raggiunti e conquistati il fascino di questa nuova bevanda scura, il caffè appunto, che giunse a Costantinopoli nel 1517 circa, dopo la conquista dell'Egitto ad opera di Selim I°. Da allora si prese l'abitudine di berlo in tutto l'impero turco, mentre tale uso era già ben radicato a Damasco (dove c’erano due locali molto noti: il “Caffè delle Rose” ed il “Caffè della via della Salvezza”) e ad Aleppo,
Anche a Costantinopoli nacque un gran numero di Caffè, alcuni estremamente sfarzosi, che servivano sia come luogo d'incontro e di svago sia come luogo di dibattito politico.
Venezia
fu, a quanto pare, (ma non mancano i sostenitori di Livorno) la prima
città italiana che conobbe l'aroma del caffè, che in breve si
diffuse in tutta la Penisola ed anche di altri Paesi specialmente del
centro-nord Europa.
Oltre ad essere consumato come semplice bevanda, il caffè veniva anche bevuto per sfruttare alcune sue proprietà medicamentose e digestive e per questo motivo il suo prezzo era piuttosto elevato. Nel momento in cui si capì che la diffusione del caffè era tale da poter riempire le casse dello Stato nacquero le prime "Botteghe del Caffè", la più antica esistente in Europa, il Caffè Florian (1720 ), si trova tuttora sotto i portici di Piazza San Marco a Venezia.
Oltre ad essere consumato come semplice bevanda, il caffè veniva anche bevuto per sfruttare alcune sue proprietà medicamentose e digestive e per questo motivo il suo prezzo era piuttosto elevato. Nel momento in cui si capì che la diffusione del caffè era tale da poter riempire le casse dello Stato nacquero le prime "Botteghe del Caffè", la più antica esistente in Europa, il Caffè Florian (1720 ), si trova tuttora sotto i portici di Piazza San Marco a Venezia.
In
Italia il caffè divenne presto dono da offrire in circostanze
particolari, come dono d'amicizia ed amore; era abitudine che i
corteggiatori inviassero alle proprie innamorate vassoi colmi di
caffè e cioccolata.
L'affermarsi
del caffè come nel mondo musulmano, incontrò qualche problema, uno
in particolare è importante da ricordare perché legato alla
religione: alcuni sacerdoti si mostrarono contrari alla diffusione di
questa bevanda e ne proposero la scomunica ritenendola una "bevanda
del diavolo" e fecero pressione su Papa Clemente VIII affinché
ne vietasse l'uso. Il motivo era forse larvatamente politico, in
quanto gli incontri nei caffè favorivano dibattiti, spesso di ordine
politico e quindi poteva essere visto come fonte di sedizione;
nell’800 il caffè venne addirittura chiamato “la bevanda della
libertà”
Ma
ritornando al Pontefice, veramente illuminato, prima d'interdirla
volle provarla di persona e ne rimase colpito in modo talmente
positivo che non solo decise di non mettere il caffè al bando, ma
addirittura lo volle battezzare rendendolo una "bevanda
cristiana".
Varietà
di caffè
Le
specie più usate sono l’Arabica (quasi 80%del mercato) e la
Robusta; la prima più chiara, di sapore più delicato e con meno
caffeina (1,1/1.7%), la seconda, come suggerisce il nome stesso, più
scura, con un sapore più deciso ed un maggior tenore di caffeina
(2/4,5%). Vi sono poi diverse varietà, a seconda del paese
d’origine: ”Moka”, “Giamaica”, “Santos, ”Santo
Domingo”, ”Costarica” ecc.
Il
caffè decaffeinato si ottiene eliminando la caffeina con del vapore
prima della tostatura.
La
bravura del torrefattore sta innanzi tutto nel dosare con abilità le
miscele di questi prodotti, in modo da ottenere esattamente il sapore
e l’aroma desiderato, poi naturalmente nel processo stesso di
torrefazione, che consiste nel cuocere, mediante correnti di gas o
aria calda con temperature fino ai 230°C, i chicchi, che vengono
continuamente agitati in appositi recipienti. La tostatura ha
l’effetto di ridurre la percentuale di acqua e di caffeina e di
fare affiorare sul chicco un olio chiamato “caffeone” che
determina il caratteristico aroma. Perciò queste operazioni di
miscelatura e di torrefazione sono tenute gelosamente segrete da ogni
torrefattore.
Conservazione
del caffè
Il
caffè teme l’umidità e soprattutto l’aria; perciò è bene
usarlo prima possibile una volta aperta la confezione, soprattutto se
si tratta di caffè macinato.
Proprio
per ovviare a questo problema si sta diffondendo l’uso di capsule o
cialde monouso, che permettono di mantenere sotto vuoto il caffè
fino al momento dell’uso.
Metodi
per fare il caffè
Un
tempo il caffè veniva fatto in un semplice recipiente di metallo o
di coccio in cui si metteva il caffè a bollire per poi toglierlo dal
fuoco e aggiungere altro caffè e poi rimettere a bollire per tre
volte.
Un
progresso fu rappresentato, dalla “napoletana” quella di Edoardo
de Filippo in “Questi fantasmi” (che però non è stata inventata
da un napoletano bensì da un cecoslovacco nel 1750, detta la
"caffettiera di Karlsbad" dal nome della città in cui fu
costruita per la prima volta).
La
caffettiera napoletana è composta da due parti separate da un filtro
a cestello. Il cestello viene riempito di caffè tostato scuro e
macinato fine. La parte inferiore della caffettiera viene riempita
d’acqua mentre quella “di servizio” viene posta sopra a
chiusura di tutto. La parte con l’acqua è a contatto con il fuoco
e viene portata a temperatura di ebollizione. Infine la caffettiera
napoletana si toglie dal fuoco e si capovolge velocemente per
permettere all’acqua calda di filtrare nel cestello, attraversando
la polvere di caffè ed estraendone aroma, gusto, profumo per poi
raccogliersi nel contenitore inferiore, con il caffè pronto al
consumo.
Un
successivo progresso nella preparazione, sempre casalinga, del caffè
si ebbe nel 1933 con la caffettiera “Moka Express” brevettata
dall’industriale Bialetti, che sostituì nel dopoguerra tutti gli
altri apparecchi per fare il caffè nelle nostre case. La
macchinetta è semplicissima, composta da soli tre pezzi: la caldaia
inferiore con la valvolina di sicurezza, il filtro in cui si mette la
polvere di caffè e la parte superiore dove si raccoglie la bevanda,
che sale grazie ad un cannello centrale. Si pone sul fuoco ed in
brevissimo tempo l’acqua in ebollizione passerà nella parte
superiore.
Ma
la concezione moderna del caffè è legata alla macchina per caffè
da bar brevettata in Italia nel novembre del 1901 dall’ingegnere
Luigi Bezzera
di Milano. Si tratta di una versione a colonna, monumentale,
destinata a diventare per molto tempo un modello di riferimento
obbligato da parte delle diverse case costruttrici. Anche in
precedenza c’era l’usanza di consumare tale bevanda nei locali
pubblici, ma ciò che distingueva una caffettiera domestica da una
per bar era sostanzialmente il solo fattore dimensionale.
Con questa macchina il caffè
è ottenuto attraverso una speciale tecnica che usa una pressione
molto alta dell'acqua, rendendo possibile una bevanda che è allo
stesso tempo concentrata, corposa e ricca. Questa tecnica di
preparazione mette in evidenza il meglio del caffè stesso, estraendo
il 25% della sostanza dai chicchi macinati contro il 20% del caffè
filtrato.
Il
vantaggio più importante di questo straordinario procedimento sta
nella capacità unica dell'espresso di ottenere l'emulsione degli oli
presenti nel caffè macinato.
Grazie
a questo, la bevanda ci delizia con le sue 3 caratteristiche
inequivocabili: a) la sua crema: vale a dire, la schiuma che
tipicamente raggiunge la sommità di ogni buona tazza di espresso; b)
il suo corpo: l'emulsione degli oli dà al caffè una pienezza di
"corpo" che non può essere ottenuta con altre tecniche di
preparazione; c) il suo aroma: la grande ricchezza dell'aroma è
dovuta alla presenza della crema che evita alle sostanze volatili di
disperdersi nell'aria subito dopo la sua preparazione.
In
più, se paragonato ad altri metodi di preparazione, l'espresso
risulta anche avere una più bassa concentrazione di caffeina grazie
al più breve contatto tra l'acqua e la polvere macinata (dai 20 ai
30 secondi contro i 4-5 minuti per il caffè filtrato) oltre alla
minore quantità d'acqua che viene usata.
Usanze
di altri Paesi
Oltre
che in Italia, il caffè è molto comune in numerosi altri Paesi,
dove viene servito secondo usanze differenti. In Olanda
viene servito su un vassoio su cui sono disposti, per
ciascuna
persona, una piccola caffettiera, un bricchetto di panna, dello zucchero e un bicchiere di acqua. In Grecia e Turchia viene servito per primo il più anziano e rispettato. Poiché le tazzine di caffè piene indicano antipatia verso le persone cui si porgono, vengono riempite solo a metà.
persona, una piccola caffettiera, un bricchetto di panna, dello zucchero e un bicchiere di acqua. In Grecia e Turchia viene servito per primo il più anziano e rispettato. Poiché le tazzine di caffè piene indicano antipatia verso le persone cui si porgono, vengono riempite solo a metà.
In
Francia
il caffè di mattina viene gustato accompagnato da croissant, mentre
nel corso della giornata viene servito demi-tasse (metà tazzina), a
volte con una correzione alcolica.
Generalmente è preparato con la macchinetta filtro.
Generalmente è preparato con la macchinetta filtro.
Marocco:
preparato alla turca, il caffè in questo Paese è denso, forte e
dolce, spesso arricchito con grani di pepe e sale per esaltarne
l'aroma. In India
ai chicchi di caffè torrefatti vengono aggiunti acqua e zucchero
grezzo. Servito principalmente al Sud, è spesso accompagnato da
una serie di snack preparati con ogni sorta di legumi, erbe e spezie.
una serie di snack preparati con ogni sorta di legumi, erbe e spezie.
In
Russia
il caffè (meno frequente del tè) viene spesso bevuto con l'aggiunta
di una buccia di limone. In Finlandia,
secondo una vecchia ricetta si fa così: prepararlo con il metodo
del
bricco con filtro a stantuffo, aggiungere un vecchio pezzo di pelle di pesce per far
depositare il caffè e chiarificarlo. Poi togliere la pelle del pesce e servire il caffè nei boccali, insieme con panna, latte e burro.
Dal Giappone un sistema diverso per l'impiego del caffè: il bagno curativo. Stare per qualche tempo immersi in caffè e succo d'ananas provoca un’ottima sauna rinvigorente. In Germania viene servito con latte condensato o panna in scatola, il caffè è spesso accompagnato dai
famosi dolci tedeschi. In Gran Bretagna si usa soprattutto caffè solubile. Negli Stati Uniti viene servito in tazze riscaldate, con aggiunta di latte o panna, zucchero o dolcificanti. Generalmente viene preparato con la macchinetta a colino.
bricco con filtro a stantuffo, aggiungere un vecchio pezzo di pelle di pesce per far
depositare il caffè e chiarificarlo. Poi togliere la pelle del pesce e servire il caffè nei boccali, insieme con panna, latte e burro.
Dal Giappone un sistema diverso per l'impiego del caffè: il bagno curativo. Stare per qualche tempo immersi in caffè e succo d'ananas provoca un’ottima sauna rinvigorente. In Germania viene servito con latte condensato o panna in scatola, il caffè è spesso accompagnato dai
famosi dolci tedeschi. In Gran Bretagna si usa soprattutto caffè solubile. Negli Stati Uniti viene servito in tazze riscaldate, con aggiunta di latte o panna, zucchero o dolcificanti. Generalmente viene preparato con la macchinetta a colino.
Questi
tuttavia sono metodi tradizionali per il caffè casalingo; nei bar è
ormai universale l’uso della macchina espresso italiana, anche se
il diverso criterio di miscelatura e di torrefazione dà risultati
ben differenti.
Perciò
il vero Espresso all’Italiana si fa solo qui e ben lo sanno i
connazionali che si recano all’estero, i quali appena tornano in
Italia si precipitano al più vicino bar per prendere un caffè…di
quello buono!
Gianluigi
Pagano
Aforismi
sul caffè
Il
caffè è una bevanda che fa dormire quando non la si prende.
Alphonse
Allais
Tutto
passa a questo mondo, salvo il caffè nei cattivi filtri.
Alphonse
Allais, Il
gatto nero, 1881/97
Il
caffè, per essere buono, deve essere nero come la notte, caldo come
l'inferno e dolce come l'amore.
Michail
Bakunin (attribuito)
Si
cambia più facilmente religione che caffè.
Georges
Courteline, La
filosofia di Georges Courteline,
1922
Quando
io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come
Lazzaro.
Eduardo
De Filippo,
in Fantasmi
a Roma,
1961
A
riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco.
Erri
De Luca, Tre
cavalli,
2000
Amo
le donne calde e il caffè freddo, perché l'uno e l'altro mi
consentono di guadagnare tempo.
Lucien
Guitry
C'è
qualcosa in comune tra il calore umano e quello del caffè...
L'amarezza, senza dubbio.
Laurent
Houndegla, Regards
croisés
La
scoperta del caffè fu, a suo modo, importante quanto l'invenzione
del telescopio o del microscopio. Il caffè infatti ha
inaspettatamente intensificato e modificato le capacità e la
vivacità del cervello umano.
Heinrich
Eduard Jacob
Io
giudico un ristorante dal suo pane e dal suo caffè.
Burt
Lancaster
Se
noiosa ipocondria t'opprime,/ O troppo intorno a le vezzose membra/
Adipe cresce, de' tuoi labbri onora/ La nettarea bevanda, ove
abbronzato/ Fuma et arde il legume a te d'Aleppo/ Giunto, e da Moca,
che di mille navi/ Popolata mai sempre insuperbisce.
Giuseppe
Parini, Il
giorno,
1763-1801
Il
caffè dev'essere caldo come l'inferno, nero come il diavolo, puro
come un angelo e dolce come l'amore.
Charles-Maurice
di Talleyrand-Périgord (attribuito)
Per
prendere un caffè e tradire la moglie c'è sempre tempo.
Totò (Antonio
De Curtis),
in Sua
eccellenza si fermò a mangiare,
1961
Il
caffè è il balsamo del cuore e dello spirito.
Giuseppe
Verdi
Caffè
vero, verissimo di Levante e profumato col legno di aloè, che
chiunque lo prova, quand'anche fosse l'uomo il più grave, l'uomo il
più plumbeo della terra, bisogna che per necessità si risvegli e
almeno per una mezz'ora diventi uomo ragionevole.
Pietro
Verri
Una
donna che non sa fare il caffè per me può essere solo un’avventura.
Fabio
Volo, Esco
a fare due passi,
2001
Gustare
il caffè- Museo di Pera- Istambul
Gerusalemme: caffè in strada XIX sec.
Vincent
van Gogh, "The Night Café", 1888, Yale University Art
Gallery
Caffé Florian Venezia
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